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Gucci e FARFETCH presentano Imagined Futures

Scopri di più sul programma annuale multi-esperienziale in quattro parti che supporta i concetti come valori, sostenibilità, innovazione e comunità.

La filosofia di Gucci Equilibrium prevede l’amplificazione delle voci che riflettono i valori della Maison e i temi critici nel mondo di oggi. Nell’ambito di questa narrativa, Gucci e FARFETCH presentano un programma multi-esperienziale chiamato “Imagined Futures”, radicato nei concetti di sostenibilità, innovazione e comunità.

Il primo capitolo, che ha celebrato la nuova collezione Gucci Off The Grid, chiedeva ai principali influencer nel campo della moda, della cultura e della sostenibilità, l’artista Novo, il musicista Kam-BU, l’esperta di sostenibilità Dominique Drakeford e l’editrice e redattrice Elise by Olsen, di reinventare il futuro attraverso le opere d’arte create dall’artista di collage, Seana Gavin.

Nel secondo capitolo, il modello Arthur Kelso e l’artista Esther Lee, due talenti che combattono per un futuro più fluido, sono stati invitati a immaginare i loro mondi ideali, poi portati in vita dall’artista digitale Jon Emmony. Nelle opere d’arte, Arthur ed Esther sono immortalati mentre indossano i modelli dell’ultima collezione di Gucci, inclusi i capi con il motivo “25 Eschatology”, che fa riferimento a una dottrina sul destino ultimo degli esseri umani e dell’universo, e le sneaker Gucci Basket, realizzate principalmente in Demetra, un materiale innovativo creato adottando processi efficienti che utilizzano materie prime animal-free provenienti principalmente da fonti sostenibili, rinnovabili e a base biologica.

“In questo mondo, ho compreso di essere all’altezza di proteggere la mia pace interiore e di non avere bisogno di compiacere le persone. Stabilendo dei confini e creando il mio campo di forza energetico, posso sviluppare abilità sociali per esprimermi nella mia totalità in qualsiasi conversazione.”

Arthur Kelso

“La moda ha la capacità di infrangere gli standard di genere e consentire alle persone di esprimere veramente chi sono attraverso ciò che indossano, ridefinendo la società stessa.”

Esther Lee
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