Gli standard e le politiche per la catena di approvvigionamento sottolineano la nostra Culture of Purpose
Gucci si affida a una rete selezionata di fornitori, lavorando a stretto contatto con loro per garantire che le migliori pratiche ambientali e sociali siano integrate in tutta la catena di approvvigionamento.
La nostra catena di approvvigionamento impiega migliaia di persone che lavorano indirettamente per noi nella produzione delle nostre collezioni. Sebbene non tutti siano nostri dipendenti diretti, condividono comunque la nostra cultura. Molte di queste aziende riforniscono Gucci da più di due o tre generazioni. La nostra filiera produttiva comprende sia strutture interne di proprietà, e gestite direttamente da Gucci, sia strutture esterne gestite da fornitori di fiducia. Il 95% dei nostri produttori ha sede in Italia.
Misuriamo l’impatto ambientale totale dei nostri fornitori e ogni anno pubblichiamo in modo trasparente i risultati tramite il nostro EP&L digitale (conto di Environmental Profit and Loss). L’EP&L mappa e analizza gli impatti associati alle nostre operazioni e all’intera catena di approvvigionamento: dal Livello 0 (le nostre operazioni dirette di negozi, uffici e magazzini) al Livello 1 (produzione e assemblaggio finale dei prodotti); al Livello 2 (produzione e preparazione di sottocomponenti come taglio, tessitura…) e Livello 3 (lavorazione delle materie prime); fino al Livello 4 (produzione ed estrazione delle materie prime).
Condividiamo inoltre pubblicamente i nostri fornitori di Livello 1, che coprono l’87% degli stabilimenti di Livello 1 nella nostra catena di approvvigionamento. Questo elenco include i principali fornitori di produzione e assemblaggio di prodotti finiti di ciascuna categoria: ready-to-wear, pelletteria e calzature, gioielli. L’elenco dei fornitori è disponibile pubblicamente qui ed è aggiornato di frequente (ultimo aggiornamento ad ottobre 2022). L’elenco fornisce dettagli quali nome, indirizzo, tipo di categoria, numero di dipendenti, casa madre e certificazioni dei fornitori.
Tutti i nostri fornitori e subappaltatori sono tenuti a rispettare i nostri Principi di Sostenibilità Gucci e il Codice etico. Inoltre, i fornitori devono agire in conformità con la nostra dichiarazione sulla schiavitù moderna e le nostre attività produttive sono monitorate in conformità con il sistema di gestione della certificazione SA8000. In particolare, i Principi di Sostenibilità di Gucci sono un set di linee guida che comprendono la supervisione delle fonti sostenibili, la conformità legale, gli accordi collettivi e integrativi, le convenzioni internazionali e le dichiarazioni relative ai diritti umani, nonché la tutela dell’ambiente e il rispetto del benessere animale. L’adesione a tutti i Principi di Sostenibilità Gucci è sancita nel contratto stipulato dall’azienda con ciascun fornitore. Questi principi vengono aggiornati periodicamente in conformità con i requisiti degli Standard Kering per le Materie Prime e i Processi Produttivi.
I fornitori di Gucci sono inoltre allineati alla nostra Lista delle sostanze vietate nel processo di produzione (Manufacturing Restricted Substances List, MRSL), che riguarda le sostanze pericolose che possono potenzialmente essere utilizzate nella produzione e rilasciate nell’ambiente. Aderiscono inoltre al nostro Elenco delle sostanze soggette a restrizioni per i prodotti (Product Restricted Substances List, PRSL) per eliminare l’uso di sostanze chimiche pericolose che possono essere presenti nei prodotti finiti. Inoltre, per garantire il progresso della conformità MRSL nell’intera catena di approvvigionamento del Gruppo, Kering ha sviluppato e implementato una specifica metodologia di audit MRSL. Collaborare con il nostro settore in merito ai prodotti chimici è fondamentale anche per garantire l’adozione di migliori pratiche nel settore del lusso e della moda. A sostegno di ciò, noi di Gucci abbiamo sviluppato le Linee guida sui requisiti eco-tossicologici per gli articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI). Kering è inoltre firmatario ufficiale della Zero Discharge of Hazardous Chemicals (ZDHC) dal 2016, dopo averla osservata dal 2015. Il modello ZDHC comprende circa 30 importanti marchi internazionali che lavorano per eliminare le sostanze chimiche più pericolose dalle catene di approvvigionamento dei settori del tessile, della pelletteria e delle calzature, invitando l’adozione a livello di settore di migliori pratiche e di un uso sostenibile delle sostanze chimiche.
Per assicurare la conformità e l’implementazione degli alti standard di Gucci, dei nostri Principi di Sostenibilità e del Codice Etico, per tutta la durata del contratto, Gucci ha predisposto un solido sistema di monitoraggio e i fornitori e subfornitori Gucci (compresi i fornitori di materie prime) sono soggetti ad audit con cadenza regolare, condotti da esperti Kering e team di terze parti. Se in seguito agli audit viene identificata una mancata conformità, vengono stabiliti piani d’azione correttivi. Audit di follow-up sono poi svolti per verificare che le non conformità rilevate siano state corrette. Per aiutare i fornitori a conformarsi ai nostri Principi di Sostenibilità, organizziamo ogni anno seminari formativi per ciascuna categoria di prodotto. Questi seminari condividono le migliori pratiche e informazioni in relazione alla nostra strategia di sostenibilità e agli impatti generati nella nostra catena di approvvigionamento, allo scopo di sostenere i miglioramenti dei nostri fornitori.
Per comprendere meglio le condizioni di lavoro e i salari delle migliaia di dipendenti che lavorano nel settore del lusso in Italia, dove ha sede la maggior parte dei fornitori di Gucci (95%), Gucci ha aderito attivamente a una commissione di più marchi dedicata alla sostenibilità sociale, creata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Nell’ambito di questa commissione, la Fair Wage Network ha condotto un sondaggio indipendente, “Bilancio di sostenibilità sociale: un’indagine sulle pratiche salariali tra i fornitori di moda di lusso in Italia”, e ha sviluppato una Road Map di sostenibilità sociale per impegnarsi per salari equi e maggiore sostenibilità sociale sul posto di lavoro nel settore del lusso. I risultati dell’analisi di Fair Wage Network sono disponibili pubblicamente qui. Il Bilancio e la Road Map derivano dall’approccio globale di Fair Wage Network, che definisce un salario equo in base a 12 criteri complementari e contribuisce a catturare la realtà a livello aziendale, in termini di livelli, adeguamenti e sistemi salariali, ma anche altre condizioni di lavoro, come il numero e il pagamento delle ore di lavoro, l’intensità del lavoro, le opportunità di avanzamento di carriera, eventuali discriminazioni salariali e, infine, meccanismi di dialogo sociale. Gucci aderisce alla Road Map sulla sostenibilità sociale.
Per noi, supportare i nostri fornitori è una priorità, e l’empowerment delle donne nella nostra catena di fornitura è un tema di fondamentale importanza. Per questo, nel 2019, Gucci ha aderito allo studio “Sostenere il ruolo delle donne nella catena di approvvigionamento del lusso in Italia“, promosso da Kering per comprendere lo status delle donne che lavorano nella filiera italiana del lusso e identificare le opportunità per sostenere la parità di genere. A seguito di questo importante lavoro di ricerca sulle esigenze delle donne nella catena di approvvigionamento italiana, nel settembre 2020 è stato organizzato un webinar per discutere dei risultati dello studio e le opportunità per promuovere la parità di genere e l’uguaglianza. Sono stati svolti anche corsi di formazione destinati alle donne che lavorano nella catena di approvvigionamento per sviluppare e aumentare la consapevolezza in merito all’uguaglianza di genere.
Durante la pandemia di COVID-19, Gucci ha implementato una serie di iniziative per supportare i nostri partner della catena di approvvigionamento. In riconoscimento dell’emergenza sanitaria causata dal COVID-19, Gucci ha rispettato pienamente i protocolli per la salute e la sicurezza stabiliti dalle linee guida in materia di sanificazione e igiene. Gucci ha inoltre continuato a pagare regolarmente tutti gli ordini dei fornitori durante il lockdown. Inoltre, per aiutare i fornitori ad affrontare le sfide economiche derivanti dalla pandemia, abbiamo collaborato con Banca Intesa Sanpaolo in Italia per creare un programma che garantisse un rapido accesso a un’ampia gamma di prestiti, ai migliori termini e condizioni e con una erogazione più rapida. Oltre il 36% dei nostri fornitori ha beneficiato di questa iniziativa a partire dal 31 dicembre 2020, per un totale di 202 milioni di euro prestati. Si tratta di un’estensione del “programma Sviluppo Filiere”, lanciato nel 2015. La collaborazione tra Gucci e Intesa Sanpaolo ha aiutato i piccoli e medi fornitori a riprendersi dall’impatto della pandemia di COVID-19 e a lanciare i propri piani di ripresa e crescita. Inoltre, nelle prime fasi dell’emergenza, Gucci e Intesa Sanpaolo hanno lanciato la raccolta fondi “We Are All in This Together” per il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
Nel 2021, Gucci e Intesa Sanpaolo hanno unito le forze per presentare un nuovo accordo, il primo nel suo genere in Italia, per agevolare l’implementazione delle pratiche etiche e responsabili in tutta la catena di approvvigionamento di Gucci. Il progetto prevede che le piccole e medie imprese di eccellenza all’interno della nostra catena di approvvigionamento agevolino l’accesso ai prestiti a condizioni migliori per avviare la propria evoluzione industriale secondo i principi della rivoluzione verde e della transizione ecologica supportati dal Piano Nazionale di Recupero e Resilienza italiano.