Tonya e Satchel Lee, madre e figlia, in una conversazione sincera e aperta (trascrizione)

Speaker del Gucci Podcast:
Ciao a tutti e bentornati su Gucci Podcast. In questo episodio, una madre e una figlia, Tonya Lewis Lee e Satchel Lee, raccontano come hanno vissuto la quarantena in una conversazione aperta e sincera. Satchel, 25 anni, non è alla sua prima esperienza con i podcast: proprio quest’anno ha lanciato la sua serie “Release with Satchel Lee”, un forum che accoglie conversazioni personali su relazioni, amore, cuori infranti e scoperta di se stessi. Video producer, scrittrice e fotografa, Satchel è stata direttrice creativa di Drøme, una pubblicazione dedicata alla moda e all’arte queer. Tonya Lewis Lee, madre di Satchel, è una produttrice cinematografica e televisiva, avvocatessa e fondatrice di un brand di integratori, Movita Organics, nonché autrice. Si batte per il diritto alla salute di donne e bambini ed è moglie del regista premio Oscar, Spike Lee. In questo podcast, le due donne parlano di come hanno vissuto gli ultimi mesi, di cosa significa la famiglia per loro e di come sono riuscite ad alimentare la loro creatività in questo periodo di incertezza.

Satchel Lee:
Ciao a tutti. Mi chiamo Satchel Lee. Ho un podcast intitolato Release with Satchel Lee, in cui parlo con i miei amici di vari argomenti, come sesso, amore e relazioni, ma anche della gente e dell’intimità. Ma oggi non siamo qui per il mio podcast. Sono con mia madre, Tonya Lewis Lee, per parlare di cosa hanno rappresentato per noi questa quarantena e in generale quest’anno. Ciao.

Tonya Lewis Lee:
Ciao. Sono davvero felice di essere qui con te oggi, Satchel.

Satchel Lee:
Sì. Sì. Sarà interessante. Allora, riflettendo su come organizzare questa chiacchierata, ho provato a preparare un’introduzione divertente e positiva, e a trovare allo stesso tempo un modo coinvolgente per parlare di quest’anno. In realtà, credo che non ci sia molto di divertente e positivo di cui parlare. E credo molti la pensino così, nonostante parecchie persone mi abbiano detto che durante questo periodo hanno trovato tanto spazio per riflettere, e alla fine si sono sentite bene come non capitava da un po’.

Tonya Lewis Lee:
Be’, sai, nelle situazioni difficili ci sono sempre risvolti positivi. Giusto? E penso che, a volte, queste situazioni in cui ci sentiamo profondamente a disagio, siamo costretti a imparare qualcosa di nuovo e ad adattarci alle difficoltà spesso si rivelano le occasioni in cui apprendiamo e maturiamo maggiormente. Perciò il buono spesso nasce dai periodi bui.

Satchel Lee:
Sì, assolutamente. Sono d’accordo. Riflettendo sulla nostra esperienza, mi sembra di aver vissuto per gran parte di quest’anno in modalità sopravvivenza, come qui a New York non accadeva da un bel po’, a mio avviso, probabilmente dall’11 settembre. Giusto? O forse dall’uragano… Sandy? Mi pare si chiamasse così. Anche se quello non ha colpito la zona dove vivevamo noi nello specifico.

Tonya Lewis Lee:
Sì, interessante il paragone con l’11 settembre; però, all’inizio noi c’eravamo, ma poi abbiamo lasciato New York.

Satchel Lee:
Vero.

Tonya Lewis Lee:
Certo, ma anche se non eravamo più in città, il sentimento era assolutamente lo stesso. E al nostro ritorno riuscivamo persino a sentire l’odore delle macerie arrivare fino a noi. Quindi, niente, ci si convive. Questa volta, però, bisogna tenersi lontano dagli amici, mentre allora era l’esatto contrario. Giusto? Nella sofferenza, nella confusione, abbiamo cercato conforto tra di noi, senza esitare, perché dovevamo superare quel momento. Ora invece dobbiamo stare alla larga dagli altri, chiusi in casa, separati dagli amici, cercando di scoprire come sopravvivere in un modo del tutto personale o trovando una nuova dimensione. Forse le riunioni virtuali su Zoom sono state una ricerca di conforto negli altri. Io ho parlato un sacco al telefono e su FaceTime. Insomma, ci siamo adattati.

Satchel Lee:
Decisamente.

Tonya Lewis Lee:
Certo, c’è una differenza: ci preoccupavamo di avere sufficienti scorte di cibo, volevamo essere certi che non ci mancasse nulla durante la pandemia. Ecco, questa è stata la differenza.

Satchel Lee:
Vero. Dal mio punto di vista, anche questo è un aspetto interessante. Gli esseri umani sono fenomenali quando si tratta di creare e gestire la normalità e la stabilità, benché in tutta onestà io non saprei cosa si possa definire normale, né se esista qualcosa di realmente stabile nella vita. Non so se mi spiego. Per quanto possiamo avvertire un certo senso di stabilità, ci è impossibile prevedere il futuro. No? Chi può dire cosa ci aspetta? Dopotutto, però, possiamo ritenerci fortunati, perché non proviamo spesso quel senso di instabilità che ci spinge a chiederci: i supermercati saranno aperti? Possiamo uscire? Cosa sta succedendo? Quanto è grave? Quante persone stanno morendo? Vedendo allestire obitori improvvisati a Central Park, viene spontaneo chiedersi che impatto avrà tutto questo sulle nostre vite.

Tonya Lewis Lee:
Ed è assurdo pensare che sia successo tutto per davvero.

Satchel Lee:
Esatto.

Tonya Lewis Lee:
Eppure la realtà si è trasformata in normalità quasi subito. No? Lo abbiamo accettato. Ma sono d’accordo con te: penso che in un certo senso la terra sotto i nostri piedi non è mai ferma, e noi dobbiamo sempre impegnarci il più possibile a perseguire i nostri obiettivi. Dobbiamo vivere il presente, qui e ora. Se vuoi un tetto sopra la testa, se non vuoi rimanere a digiuno, ci sono i conti da pagare. Allo stesso tempo, però, cerchi di essere preparato per un eventuale futuro, in cui magari ti ritrovi senza lavoro. Ci provi, insomma, per non farti trovare impreparato. E così finisci per fare scorta di cibo, come gli scoiattoli che in autunno mettono da parte i loro semi; e se dovessero arrivare tempi bui e ristrettezze, hai ciò che ti serve.

Tonya Lewis Lee:
Esatto. La sopravvivenza è parte integrante di noi esseri umani. Come ci si prepara a sopravvivere il più a lungo possibile? Dal canto mio, perseguo questo obiettivo già semplicemente prendendomi cura del mio corpo. Sai? Voglio assicurarmi di essere al meglio delle mie possibilità, soprattutto in un periodo come questo perché, mi chiedo, e se il mio corpo dovesse servirmi per uscire da questa situazione? Se dovessi correre per 100 km o camminare per 200 km, per raggiungere un luogo importante in particolare? Per questo devo avere la certezza che il fisico non mi tradisca.

Tonya Lewis Lee:
Ecco. Il lockdown ci ha costretti a riflettere e chissà se ce ne saranno altri. Secondo me, questo momento deve insegnare a tutti qualcosa di molto importante. Come dicevi prima, nulla è mai stabile, a dispetto di ciò che crediamo; possiamo anche impegnarci strenuamente per evitare il fallimento ma, per citare tuo nonno, bisogna sempre essere flessibili e pronti ad adattarsi quando serve. A mio parere, in questo gioca un ruolo importante la propria apertura mentale. No? Il paradosso di questa situazione è il tentativo di tenersi al passo con ciò che ci accade intorno, per essere preparati a tutto, pur tentando di essere felici.

Satchel Lee:
Hai proprio ragione. Una mentalità aperta è sicuramente molto importante, perché ti permette di interessarti delle cose. Insomma, tanta gente ancora non accetta i fatti, e proprio non riesco a spiegarmi come faccia. Non capisco come si possa essere tanto rigidi. Non…

Tonya Lewis Lee:
Ti riferisci al significato della nostra esistenza e ai diritti che abbiamo come esseri umani?

Satchel Lee:
Esattamente. Certo, adesso il mondo è cambiato e mi rendo conto che sarebbe più facile vivere in quel modo. Purtroppo, però, non va affatto così.

Tonya Lewis Lee:
I cambiamenti sono normali, e bisogna essere pronti ad adattarsi. Questo non è certo un periodo fortunato. C’è da dire che, purtroppo, tante persone intorno a noi non hanno avuto accesso a una buona istruzione, e questo avviene da generazioni. A volte dimentichiamo quale enorme privilegio sia aver avuto l’opportunità di affinare il proprio senso critico. C’è chi pensa che sia una qualità innata; invece è come un muscolo da usare e allenare in continuazione.

Tonya Lewis Lee:
Secondo me, a tantissimi individui manca la capacità di riflettere in modo critico e giudicare con oggettività la situazione in cui si trovano; così, finiscono per assimilare ciò che ricevono da persone che considerano i propri leader. Di conseguenza, le loro azioni sono dettate unicamente dalle parole di altri, dalle parole di chi per loro è l’autorità. In una situazione come quella che viviamo oggi, agire in questo modo è molto pericoloso, perché si rischia di essere manipolati e costantemente imbeccati. Per me questo è il problema della nostra società.

Satchel Lee:
Terribile!

Tonya Lewis Lee:
Sì. L’istruzione è importante. Ricevere una buona istruzione è importante. Chiunque può imparare a pensare in modo critico, se ha studiato bene.

Satchel Lee:
Vero. E viene da pensare, quindi, chi si occuperà di riformare la scuola in tal senso?

Tonya Lewis Lee:
Esattamente. Ma sai, alcuni individui proprio non vogliono che la gente sviluppi un senso critico.

Satchel Lee:
Proprio così. Altrimenti avremmo scuole pubbliche migliori.

Tonya Lewis Lee:
Infatti. Eppure questo dovrebbe essere l’obiettivo. D’altronde, se le persone sono in grado di pensare in modo critico, non si affideranno alle parole dei loro cosiddetti leader; e a quel punto questi leader perderebbero il loro potere. Contro questo dobbiamo batterci, in definitiva.

Satchel Lee:
Sono totalmente d’accordo. Ora passiamo a un argomento più leggero. Parliamo di moda? Che ne pensi?

Tonya Lewis Lee:
Va bene, proviamoci.

Satchel Lee:
Allora, partiamo da una constatazione dei fatti: entrambe siamo creative. E abbiamo vissuto nella stessa casa, per circa quattro mesi, no? In questo periodo abbiamo sicuramente iniziato ad aprirci un po’ di più. In che modo hai stimolato la tua creatività? Avevi pianificato, diciamo, un programma per stare al passo con i vari progetti? Raccontaci com’è andata.

Tonya Lewis Lee:
Sì. All’inizio del lockdown, dal punto di vista creativo, ho perso completamente la concentrazione e la bussola. Tenere saldi i miei obiettivi è stato molto difficile, proprio nel bel mezzo di una co-produzione e co-direzione di un documentario. Il COVID ci ha costretto a una piccola battuta d’arresto e a un po’ di fantasia nei confronti dei soggetti del nostro lavoro. Persino ragionarci è stato complicato. Questo documentario mi appassiona molto, ma per un attimo ho avuto difficoltà a valutare come proseguire, mentre ero – come dicevamo prima – in modalità sopravvivenza, quando pensavo solo alla mia famiglia. Chissà come, ho provato l’impulso a disegnare e dipingere. Forse usare abilità differenti, trovare uno sfogo creativo diverso mi ha… Allora, mi piace disegnare. Sicuramente non disegno bene e di certo non sono brava a dipingere. Ma avvertivo questo impulso a usare quel mezzo per dare vita a qualcosa, ed è stato grandioso, mi sono sentita così bene a farlo.

Tonya Lewis Lee:
In sostanza, credo che stessi solo cercando di dare sfogo alla mia creatività. A volte è utile riorganizzare le idee e dare ascolto agli stimoli intorno a noi per non perdere mai la motivazione. Può capitare di avvertire una fortissima pressione a concludere il lavoro. In momenti difficili, come il lockdown che abbiamo appena vissuto, è importante fermarsi, lasciarsi andare e mettersi in ascolto, interiorizzando ciò che ci circonda, perché in un secondo momento giungeranno i frutti. Tutto può servire: io ho pulito senza sosta, cucinato tanto e disegnato; poi lentamente sono tornata al mio lavoro, che di nuovo mi riempie le giornate, ed è fantastico che sia così. Mi sento anche più ricettiva e aperta, in attesa di nuovi progetti.

Satchel Lee:
Capisco. Sì, è interessante. Credo di aver avuto le tue stesse sensazioni. Ancora adesso. Non so descriverlo, è come se fosse un punto sfocato nel passato… Ma oggi le persone stanno riprendendo a lavorare di più. No? Me ne accorgo intorno a me, la vita sembra in un certo senso più facile, immagino perché non siamo rimasti bloccati tanto a lungo. Sono certa di riuscire a produrre qualcosa. All’inizio della quarantena, avevo anche sospeso il podcast. Forse ho pubblicato solo due episodi perché, non so spiegare, mi sembrava strano. È difficile trovare le parole. Avevo bisogno di fare un passo indietro… In quel periodo stavamo tutti in casa, anziché al lavoro. A pensarci bene, è stata una grande opportunità: quante volte ci capita la possibilità di starcene semplicemente seduti e tranquilli? Giusto?

Tonya Lewis Lee:
Esattamente.

Satchel Lee:
Siamo sempre super impegnati. Il weekend non dura mai abbastanza per ricaricarci completamente e concederci solo la quiete assoluta. Forse, in un certo senso, è stato importante poterci fermare e riposare.

Tonya Lewis Lee:
Non so se anche per te è così, Satchel, ma a volte ho avuto l’impressione di riuscire quasi a sentire in un modo diverso o di percepire una vibrazione nuova, mentre mi trovano in quella quiete. Non so se mi sono spiegata. Una sensazione di perfetta armonia con il mondo circostante… A volte dobbiamo imporci di fermarci e goderci la tranquillità.

Satchel Lee:
Senza dubbio. In armonia con il mondo, ma anche con i propri desideri più autentici. Chissà in quanti si sono ritrovati a detestare il proprio lavoro.

Tonya Lewis Lee:
Vero.

Satchel Lee:
Hanno capito che quel lavoro non fa per loro, in tutto il tempo che hanno avuto per riflettere. C’era tutto il tempo per pensare alla propria vita, senza preoccupazioni, né scadenze o progetti da completare. Sì, di sicuro godersi un po’ di tranquillità non può fare che bene. Ma normalmente ci manca il tempo per accorgercene. Mi vengono in mente gli animali. Mi sono chiesta spesso che fanno gli animali tutto il giorno. Un bel niente.”

Tonya Lewis Lee:
Sì, hai proprio ragione.

Satchel Lee:
Niente di niente.

Tonya Lewis Lee:
Dormono.

Satchel Lee:
E direi che non se la passano male.

Tonya Lewis Lee:
Sì, proprio così. Là fuori, nella natura… Ciononostante hanno il tempo di procacciarsi il cibo, nutrirsi, trovare un riparo e…

Satchel Lee:
E con una dignità della vita totalmente pari a quella di qualsiasi altro essere vivente.

Tonya Lewis Lee:
Vero. E vivono a lungo? Non saprei dire.

Satchel Lee:
Be’, non credo, ma è giusto così. Hai qualche rituale o segui una routine per calarti nella tua dimensione creativa?

Tonya Lewis Lee:
Sin da giovane, faccio le pulizie quando mi preparo per mettermi all’opera. È il mio rituale. Pulisco tutto, metto in ordine… È come se mi creassi uno spazio solo mio, completamente libero, da cui spariscono gli oggetti inutili e fuori posto. Dopodiché, mi metto alla scrivania, sistemo l’altezza della poltrona, ed è fatta. Devo ammettere che per qualche tempo anche per me l’esercizio fisico era incompatibile con la modalità creativa. Ora non più. Allenarmi, concedermi anche solo una mezz’ora di attività fisica, e poi bere due tazze di caffè e uno smoothie al mattino mi fanno ingranare la giornata. Questo è il mio rituale.

Satchel Lee:
Fantastico, davvero. Penso che…

Tonya Lewis Lee:
Tu invece? Che mi dici dei tuoi rituali di preparazione al lavoro?

Satchel Lee:
Rifaccio il letto. Sempre. Mi sembra impossibile fare qualsiasi altra cosa, se prima non ho sistemato il letto. E poi accendo essenze nella mia stanza; me ne piacciono diverse, tipo Palo Santo, salvia o incenso. Sì. D’estate, in generale, apro le finestre, faccio arieggiare l’ambiente insomma. Adoro tenere le finestre aperte. Sì, ecco, in un certo senso è come allestire il palcoscenico. È pur vero che devo comunque fare queste cose, anche se decido di passare tutto il giorno sul divano. Forse non posso definirlo un rituale di creatività vero e proprio, però devo dire che funziona.

Tonya Lewis Lee:
Bene! Una routine del genere è perfetta. Un ottimo modo per organizzare la giornata. Per me è esattamente lo stesso. Anch’io rifaccio il letto. È come se alcune attività facciano partire la giornata nel modo giusto, poi so che sarò pronta per… qualunque cosa.

Satchel Lee:
Vero. Mi dà l’impressione che sia un po’ più facile gestire tutto.

Tonya Lewis Lee:
Be’, sì, così la giornata inizia già in ordine… Altra cosa che adoro fare sono cruciverba e giochi di spelling. Lo ammetto, sono attività da secchioni, ma secondo me è un allenamento per il cervello. Un modo per metterlo in azione e, insomma, farlo partire.

Satchel Lee:
Vero. A me però questi giochi non piacciono proprio.

Tonya Lewis Lee:
I giochi enigmistici?

Satchel Lee:
Mi fanno sentire sotto esame.

Tonya Lewis Lee:
Sì, certo, ma sei brava nei giochi di spelling, però.

Satchel Lee:
Sì, quelli mi piacciono. Ma i cruciverba mi sembrano interrogazioni!

Tonya Lewis Lee:
Si somigliano.

Satchel Lee:
Non voglio tornare a scuola!

Tonya Lewis Lee:
Io faccio tantissimi cruciverba, e mi piacciono molto proprio perché sono spesso rompicapo, esattamente come buona parte del mio lavoro: risolvere problemi, cercare una soluzione, individuare uno schema. Perciò trovo molto utili cruciverba e giochi di spelling: mi ricordano ciò che faccio nella vita, nel momento in cui faccio combaciare tutto e scopro lo schema sottostante.

Satchel Lee:
Bene!

Tonya Lewis Lee:
Già.

Satchel Lee:
Sì, dunque, torniamo un attimo al periodo della quarantena. Hai detto di aver cucinano tanto. Ti è stato d’aiuto?

Tonya Lewis Lee:
Ah sì, giusto. Be’, innanzitutto, mi sono divertita a cucinare. Ho capito che basta organizzarsi e avere l’occorrente in casa, alla fine non è poi così difficile. Se pianifichi per tempo, ce la puoi fare. Mi piace cucinare ciò che mangio. Ho l’impressione di seguire un’alimentazione più sana: so cosa mangio, ed è importantissimo. Nel periodo del lockdown, preparare la cena per te, tuo padre e tuo fratello, avervi a tavola ogni sera tutti insieme… era una cosa che non succedeva da quando eravate piccolissimi. È stato molto bello. È una bella sensazione cucinare per la mia famiglia, fare tutto con le mie mani, in modo salutare.

Tonya Lewis Lee:
È davvero fantastico, spero di avere la possibilità di farlo ancora. Ho continuato a cucinare dopo e mi auguro di non perdere questa abitudine. È come avere uno spazio nella giornata da dedicare a qualcosa, che oltretutto rappresenta un modo alternativo di sfogare la propria creatività… Certe volte, appena prima di mettermi ai fornelli, mi fermo a pensare a quello che devo preparare e non mi sento all’altezza. Poi, mi metto all’opera e puf! Come per magia, il pasto è pronto. Una cosa stupenda. Sarà anche un piccolo traguardo, ma mi rende felice.

Satchel Lee:
Già. Insomma, un altro passettino di crescita, giusto? Cucinare, prepararsi da mangiare… già queste due cose sono così importanti. Non so come funziona nelle altre città, ma a New York si finisce sempre a ordinare a domicilio, forse più che altrove nel mondo. Lo troverei assurdo se non lo facessimo.

Tonya Lewis Lee:
Indubbiamente, in famiglia spesso ci siamo serviti della consegna a domicilio, alla fine. Non so come mai, né quando abbiamo iniziato a farlo, perché quando eravate piccoli voi di solito cucinavo un po’. Non molto, ma poi ho smesso completamente, e quindi siamo passati al delivery, perché il servizio è rapido e facile da usare. In fondo, tutti avevamo troppi impegni. Un sacco di gente usa i servizi di asporto, è vero, perché è più facile così.

Satchel Lee:
Concordo. Poi, immagino anche che non tutti abbiano lo spazio necessario a disposizione in cucina. Magari non ne serve così tanto; in fondo, può bastare semplicemente un piano cottura o un fornello per cucinare. D’altronde, essere bravi in cucina non è da tutti e nemmeno si insegna a scuola.

Tonya Lewis Lee:
Però, ai miei tempi c’era economia domestica alle superiori. Dovevamo…

Satchel Lee:
Anche i ragazzi seguivano quel corso?

Tonya Lewis Lee:
Certo. Non ci diplomavamo senza superare economia domestica. Nella tua scuola non c’era. Spencer, un mio caro amico, ricorda spesso i tempi delle lezioni di economia domestica. Proprio grazie a quel corso cucina così bene. Sono d’accordo con te: è un’abilità di base che dovremmo imparare tutti.

Satchel Lee:
Nella mia scuola però facevamo gestione della ristorazione.

Tonya Lewis Lee:
Tu lo seguivi, no?

Satchel Lee:
Però nessuno ti insegnava a cucinare.

Tonya Lewis Lee:
Accidenti a queste scuole: tutta teoria e niente pratica. Insomma, ma non sanno insegnare a controllare un estratto conto e come si cucina un pasto?

Satchel Lee:
Dai, comunque, io so cucinare. So fare alcune cose, certo, non è che siano…

Tonya Lewis Lee:
Almeno sai come si usa un forno!

Satchel Lee:
Esatto, qualcosa al forno la so fare. Saper cucinare è importante. E anche questo è diventato evidente in questo periodo, perché è venuto naturale chiedersi cosa sarebbe successo se avessero smesso di fare le consegne a domicilio. Non avremmo mangiato più!”

Tonya Lewis Lee:
Vero. Ma sapresti cucinarti un pasto? E anche divertirti con le spezie, come rosmarino, coriandolo e basilico. Dopo aver scoperto questi sapori, non sai quante cose puoi fare con l’aglio! Non parlo di quello liofilizzato. L’aglio a spicchi esalta realmente i sapori e ha anche un gusto intrigante. E se pure sbagli qualcosa cucinando, non fa niente: capita, puoi sempre riprovare.

Satchel Lee:
Esatto, in tutto questo non vedo l’ora di continuare il mio percorso culinario. Cambiando discorso, durante la quarantena, la morte di George Floyd ovviamente ha innescato le proteste del movimento Black Lives Matter in tutto il paese. Cosa ne pensi di quello che si è visto?

Tonya Lewis Lee:
È stato incredibile vedere tutte quelle persone scendere in strada. Cioè, che periodo pazzesco abbiamo vissuto, dal COVID alle proteste. Pensiamo ai manifestanti che sono scesi in strada, all’energia che hanno portato ciascuno con la propria etnia e il proprio background. Si sono uniti per diventare una forza e infine alzare la testa e urlare: ‘Ehi, qui stanno violando i diritti dell’uomo. È un’ingiustizia. Siamo esseri umani, abbiamo a cuore il futuro dei nostri simili, non possiamo più tollerare una cosa del genere.’ Grandioso. Statue di leader confederati abbattute, l’emblema dei separatisti rimosso dal vessillo dello Stato del Mississippi… tutto farebbe pensare che il cambiamento sia reale.

Tonya Lewis Lee:
Invece, è appena morto John Lewis. Sicuramente sono in atto dei cambiamenti tangibili per tutti noi americani, sotto ogni prospettiva. Probabilmente succede in tutto il mondo, ma qui negli Stati Uniti ci accorgiamo che il vento è cambiato. Dobbiamo chiederci cosa significherà questo per il futuro. È un fenomeno di passaggio oppure i suoi effetti saranno permanenti? A mio parere le prossime elezioni sapranno dare una risposta a questa domanda. No? È solo una fase o ciò che sta accadendo è la base da cui partirà qualcosa di nuovo?

Tonya Lewis Lee:
La strada è ancora lunga, in realtà. Bisogna ammettere che come nazione e come popolo abbiamo fatto progressi, ma anche passi indietro. E questo è un fatto. I nostri avi sono stati schiavizzati, trasportati qui nelle carene delle navi. Mentre oggi io e te possiamo trovarci qui a chiacchierare grazie all’impegno di tanta gente. E sì, credo che non sia ancora finita. Per una persona come me, della mia generazione e della mia età, con il privilegio di assistere comodamente da casa agli eventi attuali, è evidente che ci sono i presupposti per la crescita di un movimento importante, almeno a livello simbolico. Ora bisogna capire da cosa nasce realmente tutto.

Satchel Lee:
Secondo te, come è possibile attuare un cambiamento fattibile?

Tonya Lewis Lee:
Credo che dipenda da chi guida le persone. È fantastico vedere così tanta gente per strada che marcia in protesta, mentre emergono i leader del movimento Black Lives Matter. Per me è una cosa importante. La leadership ha un valore, è una cosa di cui abbiamo bisogno. Hollywood ha un suo peso. I media trasmettono le immagini delle proteste, e anche questo è un segnale di evoluzione, quindi l’argomento e le voci che portano avanti il movimento trovano spazio nell’opinione pubblica. Perciò, se tante voci hanno la possibilità condividere le proprie esperienze, così diverse, ampie e interessanti, allora chi ascolta imparerà ad aprire la mente. Sono grata a chi documenta i fatti sul campo, come la giovane donna che ha registrato il video dell’omicidio di George Floyd. Devono continuare a farlo, perché senza di loro non ci sarebbero i riflettori puntati su questi eventi. Quindi ci serve tutto l’aiuto possibile per ottenere davvero un cambiamento reale.

Satchel Lee:
Hai ragione.

Tonya Lewis Lee:
Ciò che fai tu, Satchel, con la tua piattaforma, la tua voce, ha un impatto, grande o piccolo che sia. Magari a volte il compito è difficile, sai, ogni tanto è anche giusto avere solo voglia di svagarsi, senza pensare a tutti questi problemi. Tutto il tuo lavoro deve basarsi sul tipo di contributo che vuoi portare avanti.

Satchel Lee:
Cosa ti resta di questo periodo?

Tonya Lewis Lee:
Di questi mesi? Intendi cosa mi ha insegnato questo periodo di quarantena?

Satchel Lee:
Sì.

Tonya Lewis Lee:
In un certo senso ne ero già consapevole, ma adesso ne ho la certezza: in qualsiasi momento di emergenza o necessità, Satchel è accanto a me, in tutto e per tutto. Lo so, su di te posso senz’altro contare. È straordinario che sia così ed esserne consapevole. Com’è straordinario anche riconoscere di potermi prendere cura di me stessa, sapermi gestire da me. In questo momento, secondo me, è cruciale capire qual è la strada giusta da percorrere per continuare a trasmettere un’energia positiva, così da offrire alla prossima generazione un pianeta sostenibile.

Satchel Lee:
Vero. Sono d’accordo con te. Anche io mi sento di essere grata in questo periodo, perché nonostante la terribile situazione in cui ci troviamo, le cose potevano andare davvero peggio.

Tonya Lewis Lee:
Siamo fortunate. Certo, abbiamo saputo di persone che non ce l’hanno fatta, però per fortuna nessuno dei nostri cari.

Satchel Lee:
Hai ragione. Nella nostra famiglia siamo stati molto fortunati. Benedetti quasi. Mentre nei confronti degli altri c’è sempre da soffermarsi a fare una riflessione: alcuni sono stati costretti a continuare a lavorare, ad esempio nei settori essenziali, nei supermercati, nelle farmacie… La metropolitana non si è mai fermata. Chi ci lavorava…

Tonya Lewis Lee:
Esattamente. Anche il settore dei rifiuti.

Satchel Lee:
La nettezza urbana, tanti lavoratori. Una cosa enorme.

Tonya Lewis Lee:
Hai ragione.

Satchel Lee:
A loro va tutta la nostra gratitudine. Lavoratori fantastici. Be’, abbiamo toccato vari argomenti. Dobbiamo aggiungere altro?

Tonya Lewis Lee:
Non mi viene in mente nulla. È stato un bel confronto.

Satchel Lee:
Vero, hai ragione. Proprio un bel confronto, un po’ diverso dal solito.

Tonya Lewis Lee:
Sì. In un certo senso.

Satchel Lee:
Perfetto! Bene, grazie mille per questa chiacchierata.

Tonya Lewis Lee:
Mi sono divertita tanto, Satchel.

Satchel Lee:
Anche io.

Tonya Lewis Lee:
Grazie Gucci.

Speaker del Gucci Podcast:
Grazie per aver ascoltato questo episodio del Gucci Podcast, con Satchel Lee e sua madre, Tonya Lewis Lee. Scopri di più sul loro lavoro creativo nelle note dell’episodio.

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